Carta dei Valori

Partecipare per decidere

CARTA DEI VALORI DELL’ ASSOCIAZIONE

IL PATTO FONDANTE

L’associazione UNIONE CIVICA nasce come patto tra cittadini che intendono proporre, come assoluta e irrinunciabile necessità di una comunità di individui, l’apertura di nuovi spazi di incontro e confronto, per contribuire alla crescita SOCIALE, CULTURALE, ECONOMICA della propria comunità, mettendo a disposizione, senza alcuno scopo di lucro, tempo, risorse, competenze. Ciò in attuazione di quanto previsto dalla Costituzione Italiana, in particolare all’art. 2) La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

INDIVIDUO, LIBERTA’ E COMUNITA’

Principio fondamentale del “patto associativo” è quello di mettere al centro di ogni azione la PERSONA con tutti i suoi diritti e doveri sociali. Massima tutela della libertà individuale nell’ambito di un sistema di regole semplici, non vessatorie, necessarie a regolare le relazioni sociali. L’individuo, libero per nascita, si sviluppa integrandosi in un sistema sociale aperto a tutte le idee ed opinioni. La COMUNITA’ richiede partecipazione, responsabilizzazione, integrazione nel rispetto di tutte le culture ma con tutela delle radici, della integrità, delle tradizioni e degli usi della maggioranza degli individui che costituiscono la collettività.

LAICITA’, FAMIGLIA, DIRITTI E DOVERI

È riconosciuta la laicità e la convivenza di più culture religiose. Nel reciproco rispetto si ritiene sempre prevalente il sentimento, consolidato nel tempo, della maggioranza, respingendo ogni tentativo di condizionarne i comportamenti. Inoltre è esclusa qualunque forma di tolleranza nei confronti di ideologie-credo religioso, che non rispettino i principi essenziali del vivere civile.

La famiglia rappresenta un valore insostituibile che va tutelato in tutte le sue forme nel rispetto del dettato costituzionale. Art. 29 La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.

Vanno riconosciuti tutti i diritti civili a chi opera scelte diverse.

Tutti i cittadini hanno gli stessi diritti ma al contempo devono osservare gli stessi doveri.

IL LAVORO, IL WELFARE

L’Italia è fondata sul LAVORO; l’obiettivo delle politiche di governo deve essere quello di facilitare la creazione di posti di lavoro, attraverso politiche fiscali adeguate, forme di sostegno per le aree più arretrate, premialità per chi investe creando lavoro.

Il WELFARE inteso come sostegno delle fasce più deboli della società deve intendersi in forma ATTIVA e non solo ASSISTENZIALE.  Vanno riconosciuti aiuti a quanti non sono nelle condizioni di lavorare; per tutti gli altri l’assistenza può essere solo temporanea e correlata all’affidamento di lavori di utilità sociale. L’emersione dalla povertà si ottiene creando lavoro e non trasferendo risorse da chi lavora a chi viene assistito.

AMBIENTE

La tutela dell’ambiente è un obiettivo irrinunciabile e prioritario. Occorre porre in essere tutte le pratiche e i comportamenti (anche quelli individuali) per la tutela dell’ambiente. Occorre contemperare tutte le esigenze individuando le soluzioni più idonee a garantire tutti i diritti anche attraverso soluzioni mediate.  Non è possibile ipotizzare politiche che nel pur condiviso obiettivo di salvaguardare un diritto neghino di fatto altri.

SALUTE E DIVERSAMENTE ABILI

Il diritto alla salute è costituzionalmente garantito Art. 32: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. È oggi fortemente limitato per la carenza di strutture e personale e per una organizzazione che non risponde alle nuove esigenze di una popolazione che vede crescere l’aspettativa di vita. Manca del tutto la medicina territoriale, carente quella domiciliare, assente l’assistenza a favore delle grandi disabilità. Vanno infine eliminate definitivamente tutte le barriere fisiche e culturali che impediscono libertà di movimento e dignità ai diversamente abili.

CULTURA, SPORT, AGGREGAZIONE SOCIALE

Con la cultura “si mangia”, e come!  Sia sul piano strettamente economico, sia sul piano della crescita di una società. Con il depotenziamento del sistema scolastico e l’aziendalizzazione della scuola, associato ad un sistema mediatico fatto di trasmissioni commerciali che diffondono nuovi contro-valori, il livello culturale è ormai fortemente livellato verso il basso. Occorrono nuovi modelli, nuovi stimoli, nuove strutture di aggregazione sociale che consentano una rinascita della capacità critica, soprattutto per i giovani ormai costantemente connessi virtualmente ma di fatto disconnessi dalla realtà. Aggregazione che deve riguardare tutte le fasce sociali e di età.

Lo Sport è direttamente correlato alla difesa della salute e al contempo rappresenta occasione di aggregazione sociale. Occorre incrementare la disponibilità di strutture sportive e facilitarne l’utilizzo per tutti i cittadini

PARTECIPAZIONE

L’abolizione delle circoscrizioni, unitamente alla riforma a metà che ha ridotto al minimo le competenze delle province, ha sortito nel tempo il risultato di un progressivo allontanamento delle istituzioni dai cittadini (e viceversa); si è ridotta la rappresentatività con il voto di secondo livello e si sono accentrate troppe competenze e poteri a livello regionale. Nelle more che si possa porre rimedio a questo grosso limite, è importante avere riferimenti territoriali che possano rappresentare le istanze dei singoli quartieri, delle singole comunità.

L’associazione si candida a rappresentare un elemento di collegamento tra cittadini e istituzioni.